| La sclerodermia è una malattia cronica, progressiva di tipo autoimmune (il sistema immunitario del malato attacca i suoi stessi tessuti). La parola significa letteralmente "pelle dura" in greco. La malattia causa l'ispessimento della pelle, arrivando nei casi più gravi a colpire anche i tessuti degli organi interni quali polmoni, cuore, reni, esofago e tratto gastro-intestinale. Vi sono due principali tipi di sclerodermia, a loro differenziati in diverse tipologie: • sclerodermia localizzata o Morphea o Lineare • sclerodermia sistemica (detta anche Sclerosi sistemica) o C.R.E.S.T o Limitata o Diffusa o Overlap Nel nostro paese la sclerodermia è una malattia poco conosciuta, sebbene ci siano circa 70.000 malati e ogni anno si registrino circa 300 nuovi casi. Viene considerata una malattia rara, nonostante una diffusione superiore a quanto previsto. Le donne sono le più colpite, ma ora si sta diffondendo anche a uomini e bambini. Malattie a patogenesi autoimmune come la Sclerodermia sono: Lupus eritematoso sistemico, Sindrome di Sjogren, Polimiosite e Dermatomiosite, Artrite Reumatoide.
Cause Le cause della sclerodermia restano per ora sconosciute. La maggior parte degli sclerodermici non ha alcun parente affetto da sclerodermia. Non è una malattia infettiva anche se si ipotizza che possa essere un virus (CMV) a scatenare la risposta immunitaria verso i tessuti dell'ospite (mimetismo molecolare). Alcune sostanze chimiche infine possono dare una fibrosi simile a quella presente in un paziente sclerodermico (lavoratori delle miniere di carbone esposti a polveri di silicio e lavoratori in contatto con cloruro di vinile).
Patogenesi Tra le connettiviti sistemiche è la patologia più frequente. È caratterizzata da: 1. alterazioni vascolari del microcircolo dovute ad anomalie dell'endotelio 2. alterazioni tipo fibrosante e sclerotizzante di cute, polmoni, cuore e tratto gastrointestinale 3. presenza in più del 90% dei pazienti di autoanticorpi.
I tre tipi cellulari coinvolti dalla malattia sono 1. fibroblasta ( fibrosi cutanea e viscerale) 2. cellula endoteliale (anomalie vascolari a livello delle piccole arterie) 3. linfociti T e linfociti B ( alterazioni dell'immunità cellulare e umorale) In particolare si ha un aumento della deposizione delle fibre collagene. Non aumenta tanto il numero dei fibroblasti ma aumenta la loro attività: secernono macromolecole e collagene che si ammassano tra loro. Il risultato è un inspessimento cutaneo e adesione ai piani più profondi (infatti non è possibile distinguere gli starati del derma). Inoltre c'è l'assenza del normale film idrolipidico e scomparsa degli annessi cutanei. I fibroblasti inoltre sono più resistenti all'apoptosi. Questa loro resistenza all'apoptosi dipende da: -IL4 che è prodotta dai linfociti Th2 e che inibisce INFgamma che a sua volta inibisce i fibroblasti. Nei pazienti con sclerodermia i livelli di IL4 correlano con l'entità della fibrosi -TGFbeta prodotto da linfociti e monociti stimolano l'attività secretiva dei fibroblasti che quindi producono più collagene e fibronectina e inducono la differenziazione dei fibroblasti in miofibrocellule con funzione contrattile -PDGF che risulta elevato in pazienti con sclerodermia e correla con l'entità della fibrosi. La presenza di recettori PDGF correla con la presenza di un infiltrato infiammatorio perivascolare. La risposta infiammatoria è dunque correlata con un danno endoteliale e il processo fibrotico ha inizio nella zona in cui vi è l'infiammazione vascolare. Per quanto riguarda il danno vascolare, nel siero dei pazienti con sclerodermia è stato riscontrato un fattore citotossico prodotto dai linfociti T attivati che si chiama Granzima 1. Questo degrada l'endotelio e porta all'innesco di una risposta immunitaria contro la membrana basale. Il danno endoteliale consiste in una flogosi che porta a proliferazione intimale e a occlusione del vaso. Per esposizione subintimale aumenta l'adesione piastrinica e quindi fenomeni trombotici. A livello delle dita i problemi vascolari possono dare alterazioni trofiche distalmente con necrosi e assorbimento puntale, teleangectasie, ulcere facilmente infettabili e le cosiddette "pitting scars" cioè cicatrici all'estremità dei polpastrelli. L'anomalia del tono vascolare è responsabile del fenomeno di Raynaud. Nella sclerosi sistemica c'è positività per specifici autoanticorpi: 1. anticorpi antinucleo ANA tra cui il più caratteristico è l'anti-topoisomerasi 1 detto anche anti-Scl70 (40% nella sclerosi sistemica diffusa) 2. anticorpi anti-centromero presenti nel 60-80% dei pazienti con sclerosi cutanea limitata e sindrome CREST.
La malattia è sistemica quindi altri organi sono coinvolti: 1. apparato muscolo-scheletrico (poliartrite simmetrica, sindrome del tunnel carpale, dolore,rigidità, gonfiore e ipomotilità articolare) 2. cuore (fibrosi del tessuto di conduzione e quindi disturbi del ritmo, scompenso destro, alterazione del rilasciamento distolico precoce) 3. polmone (fibrosi polmonare interstiziale e ipertensione polmonare) 4. Apparato gastroenterico (ipomotilità esofagea e intestino tenue con rigurgito gastro-esofageo e stipsi) 5. Apparato urinario (crisi renale sclerodermica oggi curata molto bene con ACE- inibitori)
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